
Secondo il Wall Street Journal, Besoz sta pensando di aprire le porte ai grandi magazzini di vestiti, con camerini ad alta tecnologia e propri marchi di abbigliamento. L’obiettivo è quello di andare incontro ad alcuni problemi che possono insorgere nello shopping fisico, come ad esempio provarsi vestiti, e anche per aumentare il riconoscimento del suo marchio.
Questa notizia non è stata ancora confermata, ma la storia di Amazon ci insegna che Jeff Besoz è capace di tutto.
Amazon da ieri ad oggi.
Quando fondò Amazon, il 5 luglio 1994, Jeff Bezos (allora trentenne) di certo non si aspettava di diventare l’uomo più ricco del mondo. Aveva da poco lasciato il suo ruolo da vicepresidente alla D.E. Shaw di New York, per traferirsi sulla costa occidentale a Bellevue, nello stato di Washington, dove aveva comprato casa.
Besoz è un testimone della rivoluzione che ha portato Internet e inizia a pensare a un business che si possa adattare a questo nuovo mondo, focalizzando l’attenzione sulla vendita online.
Decise di cominciare vendendo libri, garantendo la disponibilità di consegna ovunque il cliente voleva. Raccoglie dei fondi per lanciare la società e lavora con degli sviluppatori per costruire il nuovo E-commerce, con interfacce semplici da utilizzare per qualsiasi tipo di utente.
Amazon diventa ben presto un sito molto popolare, ottiene i primi riconoscimenti e apre la vendita a nuove categorie di prodotti come: musica, video, elettronica, videogiochi, software, casalinghi, giocattoli, vestiario e molto altro.
Nel 1997 Amazon.com entra in borsa e nel 1998 acquisisce Bookpages e Telebook i più grandi rivenditori di libri online del Regno Unito e della Germania.
Nel 1999 lancia il nuovo servizio di aste online Amazon Auctions e nello stesso anno Jeff Bezos viene nominato “personaggio dell’anno” dalla rivista Time per il successo ottenuto da Amazon.
Nel 2000 avvia un nuovo servizio che permette a tutti (piccole imprese e privati compresi), di appoggiarsi al portale per poter vendere i loro prodotti.
Nonostante questo però, nel 2001 le quotazioni di Amazon subiscono un forte calo e Besoz è costretto a licenziare 1300 dipendenti e a chiudere un impianto di distribuzione. Decide così di attuare una nuova strategia, introducendo prezzi vendita ancora più bassi e stipulando accordi con importanti rivenditori, diventando così anche un intermediario e non solo un venditore.
La strategia funziona e nel quarto trimestre del 2001, la situazione migliora.
Nel 2005 arriva negli Stati Uniti Amazon Prime un pacchetto premium in abbonamento che permette di ricevere le merci in una giornata lavorativa, e nel 2006 apre il business anche alla consegna di prodotti alimentari freschi tramite Amazon Fresh.
Nel 2009 viene introdotto un servizio di messaggistica per aggiornare gli iscritti sulle offerte del giorno, e nel 2013 arriva il lancio del piano di consegna tramite droni chiamato Prime Air. Riducendo ancora di più i tempi di consegna.
Il punto di forza di Amazon è sicuramente l’attenzione verso i suoi clienti. Besoz infatti, è convinto che per avere successo bisogna prima capire i bisogni e le necessità degli utenti che si rivolgono alle aziende, e cercare di soddisfare al meglio le loro esigenze.
Da Amazon Web Services, la piattaforma di cloud computing, passando per il Kindle, l’E-reader per leggere gli ebook, e finendo alla linea Echo, gli smart speaker, Bezos ha trovato il modo di entrare in ogni settore del mercato, esaudendo quasi tutte le richieste dei suoi clienti.
La sua strategia, gli ha permesso di sfondare la capitalizzazione dei mille miliardi di dollari nel settembre del 2018, e a di diventare l’uomo più ricco del mondo. Amazon oggi è uno dei marchi più importanti al mondo.