Prima che del catcalling ne parlasse, in tempi recenti, Aurora Ramazzotti, di questa forma di molestia sessuale da strada se ne parlava pochissime ed erano altrettanto poche le ragazze che pur subendolo non avrebbero avuto la facoltà conoscitiva di denunciarlo. Rimanendo in argomento, tra i reati “sessuali” di cui meno si parla e di cui invece si dovrebbe discutere, c’è lo stealthing: la pratica di sfilare o danneggiare il preservativo di nascosto.
Che cos’è lo stealthing
Per quanto la terminologia possa sfuggire così come la conoscenza di una legge inglese che lo identifica come reato e che lo punisce, lo stealthing è una forma di abuso perpetrata più di quanto si crede. Entrando nel merito del reato, per stealthing si intende propriamente la pratica di togliere e/o danneggiare il preservativo durante un rapporto sessuale senza che il partner abbia dato il proprio consenso o che se ne sia accorto. Lo storico alla mano è pressoché recentissimo: uno degli studi sul tema risale infatti al 2014 ed è stato curato da Kelly Cue Davis che, insieme ai colleghi, aveva rilevato come il 9% dei partecipanti (uomini giovani) abbiamo ammesso di essere ricorsi a questa pratica commettendo reato.
Il reato sessuale punito in Gran Bretagna e in Svizzera
Ovviamente però non si tratta di un reato solo attivo: si considera stealthing anche la passività con cui il partner manomette il profilattico che verrà usato dall’altro senza che questo lo sappia. Lapalissiane le conseguenze: oltre a venir meno la fiducia ed aver commesso un abuso nei confronti di un partner non consenziente alla pratica, tra le conseguenze dirette dello stealthing possono esserci gravidanze indesiderate ma anche la trasmissione di gravi malattie sessualmente trasmissibili.
Lo stealthing è giudicato a tutti gli effetti una violenza sessuale o stupro e quindi penalmente perseguito in Gran Bretagna mentre in Svizzera è considerato un maltrattamento/violenza sessuale.