
Massimo risultato, minimo sforzo
Ci si adopera spesso stilando elenchi su elenchi di “eccezionali qualità” che identificano leader e personalità vincenti. Fiumi di parole su estro e genialità, abitudini e vizi sulla scia di un contemporaneo De viris illustribus, ma cos’è che differenzia o quali sono i gesti di chi invece, al contrario, verso il successo non nutre alcun interesse? 8 piccole abitudini di chi, solitamente, fatica a scalare la vetta e di questo, non gli importa nulla.
Vogliamo davvero diventare tutti dei leader?
Desideriamo tutti avere successo? Ogni mattina ci svegliamo con la voglia di addentare ogni opportunità che la giornata è pronta a servirci? Sì, direbbe qualcuno ma, quel qualcuno con tutta probabilità sta mentendo. Non si nasce leader ma soprattutto non tutti sognano di diventarlo. Se si volesse puntare a “portare alle bene e meglio a casa” la giornata? Vogliamo davvero diventare tutti dei leader? I trucchi, in questo caso, sono 8 e sono tutti molto semplici.
8 piccoli consigli per “sopravvivere” con successo
Tornando ai latinismi, Orazio direbbe nunc est bibendum, bisogna bere… ma non troppo! Se come si dice la vera mattina inizia la sera prima, sedersi al pub con l’intenzione di scolarsi un drink dopo l’altro potrebbe equivalersi a far saltare qualsiasi programma del giorno successivo. Non volendo risparmiarsi il piacere di un buon gin, l’unica raccomandazione a chi il giorno dopo ha in mente il solo piacere di godersi la giornata con “moderazione” è di bere sì, ma senza esagerare. E sempre all’insegna di un rinnovato in medio stat virtus, il giorno dopo è bene evitare di post porre la sveglia troppe volte: se per Dante la perfezione si fermava a 3, per chi non vuole avere troppi problemi a cui pensare oltre 4 non deve andare. Studi, ma soprattutto esperienze di vita vissuta, confermano che post porre la sveglia mattutina più di 4 volte può segnare indelebilmente la giornata che si sta per vivere rendendola frenetica e irritante fin dal principio.
Post porre, pensare e rimandare
Quanti sono disposti a giurare che, non appena aperti gli occhi, muoiono dalla voglia di balzare giù dal letto per dedicarsi all’attività fisica? Qualcuno, indubbiamente, ci sarà… ma non è quel qualcuno che in questo caso ci deve influenzare. Fare esercizio è assolutamente sempre raccomandato ma bando alle limitazioni: ci si può svegliare anche con solo l’idea e ritagliarsi il tempo per pensare a quando, nell’arco della giornata, si avrà modo e tempo di allenarsi. Vietati i piani e scalette! Di contro, mentre non ci si affanna per correre dietro ad un tappetino o a un peso, si può invece pensare di dedicare un po’ di tempo “perso” ai social. Ovviamente non un uso lavorativo del social ma un vero e proprio perdersi in cincischie, leggero e perché no, divertente.
Meditazione sì o meditazione no? Se deve diventare un peso o un compito da eseguire a casa, non fatelo: anche sdraiarsi a letto e perdersi nei propri vortici di pensieri può essere producente anche se senza una vera e propria disciplina. “Certo, ma se mi sdraio a letto dormo”, e chi sarà più rilassato di chi è riuscito a dormire e riposarsi ancora un po’ anche oltre la sveglia?
La perfezione sta nel 4
Per il prossimo punto sembra sia da far ricorso, nuovamente, ad uno studio proprio come per la sveglia post posta e anche qui ricorre il numero 4. Dopo esservi buttati giù dal letto, in preda all’ansia per esservi addormentati mentre stavate pensando che avreste dovuto iniziare a pensare a trovare un momento in cui allenarvi, avrete bisogno di energie e pare che massimo 4 ciambelle (e non 5) sia il numero consentito oltre il quale la vostra giornata potrebbe prendere una brutta piega. In tutto questo, è probabile che il vostro capo sarà molto arrabbiato quando vi vedrà arrivare a lavoro con tutta calma, ore dopo, con tanto di ciambelle in mano e selfie appena pubblicato su Instagram. Quale sia il rimedio? Per chi punta solamente a “sopravvivere” alle angherie dei tempi moderni, basterà essere abbastanza convincenti da spostare l’attenzione su un altro vostro collega, possibilmente su un errore di un altro collega. Nulla di troppo serio ma pur sempre una “pecca” su cui ricadrà inevitabilmente l’attenzione del capo che probabilmente, di fronte ad un nuovo intoppo, vi liquiderà senza troppe storie. In ultimo? Un assioma: non smettete mai di imparare qualcosa di nuovo e non importa cosa sia. Che sia leggere un articolo su come avere successo o un articolo su come fare il minimo indispensabile per sopravvivere con successo.