Il rapporto con mia madre

Uno dei miei primi ricordi, antecedente anche alle elementari, è emblematico del rapporto che avevo con entrambi: una sera mio padre tornò a casa tutto felice per aver acquistato una scatola di panna con dei crostini per mangiarla tutti insieme. Mia madre però lo smontò, rompendo l’entusiasmo che lo accompagnava e riportandolo coi piedi per terra: “Mario, perché hai speso quei soldi per la panna?”

Per tutta risposta, mio padre lanciò dalla finestra la scatola con tutta la panna: si era sentito derubato dell’entusiasmo del momento.

Erano molto diversi i miei genitori: mia madre era quella che portava i pantaloni in casa, che aveva la testa e gestiva le finanze, mentre mio padre aveva tanto cuore e pochissima testa.

Per spiegarmi meglio, il trascorrere del tempo dai cinque ai tredici anni

La storia della panna si riferisce al periodo delle elementari, mentre quando miamadre non mi permetteva di parlare a pranzo perché era interessata a carpire informazionida mio padre in quanto le dava dei motivi per essere gelosa, siamo più avanti, in pienaadolescenza, prima che io entrassi in collegio.

In questo dualismo, a volte, mi trovavo a cena, e lei mi dava un calcio sotto al tavolo per farmi stare zitto in modo che potesse parlare con mio padre per farmi ascoltare e capire, così da vedere le sue reazioni. Lei era un martello pneumatico e mio padre non ne poteva più. Non si sono mai separati, e io ero in mezzo a loro. Non è che l’abbia vissuta male però, anche perché io applaudivo e seguivo mio padre, mentre detestavo mia madre perché da lei le ho solo e sempre prese.

Era una donna fredda, e si comportava così anche con me: penso che non mi abbia mai comprato un gelato. I soldi erano pochi certo, ma a volte una madre al figlio il gelato può anche comprarlo. Invece lei non prendeva nemmeno un caffè al bar, mi faceva fare chilometri a piedi per risparmiare i soldi dei mezzi pubblici, e se facevo qualcosa che poteva farla arrabbiare, mi picchiava.


Non che lo facesse perché mi volesse male sia chiaro, ma perché ai tempi le cose andavano in quel modo. Io sono cresciuto così e non ho rimpianti a riguardo.

Ti potrebbero anche interessare...

Vorrei condividere con voi alcune riflessioni sulla vita. La realtà è che nessuno di noi è un supereroe. Abbiamo tutti i nostri limiti e siamo vulnerabili agli ostacoli che la vita ci pone davanti.

Capacità di superare le difficoltà

La vita non è facile e non lo sarà mai, ma questo non significa che dobbiamo arrenderci. Dobbiamo imparare a guardare oltre le difficoltà e a vedere il potenziale che abbiamo per diventare persone migliori.

///

Gli ultimi…

///

Feed RSS dal mondo

RSS NEWS FINANZA
RSS NEWS SALUTE

Seguire la tua deviazione significa creare il tuo percorso nella vita.

Si tratta di abbracciare il cambiamento e correre dei rischi alla ricerca di una vita che ami.
Che tu sia arrivato a un vicolo cieco o stia cercando un percorso alternativo, seguire una deviazione riguarda il viaggio alla scoperta di te stesso e alla crescita… non la destinazione.

Se dove sei non è dove vuoi essere, allora è il momento di seguire la tua deviazione…