
Un macro percorso ciclabile che percorra la Calabria da sud a Nord, sperimentando un viaggio in bicicletta che attraversi quattro parchi e tanta bio diversità.
La regione Calabria, grazie la progetto Ciclovia Parchi Calabria, è stata in grado di realizzare il programma di recupero di antiche vie volto a collegare tramite strade poco battute dal traffico, non solo i ciclo turisti tra loro, ma soprattutto le bellezze naturali e culturali della regione in un percorso coerente e organizzato.
Vincitore dell’oscar per il cicloturismo 2021, tale progetto ha una estensione attuale di 545 chilometri, con dislivelli positivi di 10 mila metri, arrivando a toccare anche i quasi 2000 metri di altitudine nel Parco della Sila.

Calabria: una regione da scoprire
La cultura calabrese, ancora incontaminata in alcuni paesini arroccati sulle montagne dell’Aspromonte, sarà oggetto di rivalutazione grazie a questo percorso: nessuna nuova infrastruttura andrà a invadere gli spazi della natura immensa e rigogliosa della regione, ma solo un recupero sapiente e cosciente di vie antiche.
Per chiunque dunque volesse cimentarsi nella scoperta della Calabria, il percorso prevede il punto di partenza a Reggio Calabria, e quello di arrivo a Laino Borgo, in provincia di Cosenza. Nulla ovviamente vieta di percorrere al contrario le tappe previste dal sito dedicato, il quale mette a disposizione notizie e informazioni su mappe scaricabili, punti di ristoro, luoghi bike friendly e zone dove è possibile accamparsi per portare a termine l’epica avventura.
Nel corso della tratta si attraverseranno tre parchi nazionali (Aspromonte, Sila e Pollino) e un parco regionale (delle Serre).
I quattro parchi: le particolarità
Il primo dei parchi che ci troveremo ad attraversare sarà dunque l’Aspromonte: situato a circa 25 chilometri da Reggio Calabria, il Parco ci permetterà di addentrarci nella vegetazione delle dolomiti calabresi, ammirando dall’alto i due mari che lambiscono le coste della regione.
Esso permette di pedalare per la maggior parte del tempo all’ombra – caratteristica fondamentale nei mesi estivi – e offre più di 1.500 specie vegetali tra boschi di leccio e felci enormi fino a raggiungere la famosa Valle delle Grandi Pietre dove ammireremo Pietra Cappa.
A seguire troveremo il Parco regionale delle Serre, che include fitte foreste e un vasto altopiano. All’interno di questa sezione, si potranno percorrere diverse tappe, una delle quali ci porterà alla sede del Museo delle Reali Ferriere Borboniche dove si producevano le armi per Ferdinando IV.
Il Parco Nazionale della Sila, noto come gran bosco d’Italia, nasconde al suo interno anche tre laghi caratteristici: il Cecita, Arvo e Ampollino. Da non perdere la Riserva naturale dei “Giganti di Fallistro”, dove i pini secolari, che superano in altezza i 45 metri, ricoprono una superficie di diversi ettari.
Infine il Parco nazionale Pollino, nel quale potremo ammirare tra i massicci rocciosi dell’Orsomarso, “Italus” il pino caricato di 1230 anni, considerato l’albero vivente più antico d’Europa.
Tappa fondamentale il borgo Lungro Acquaformosa, dove si potranno ammirare tradizioni dall’origine bizantina perfettamente conservate.
Consigli e un cortometraggio
Per chiunque volesse cimentarsi in questa vera e propria impresa tutta italiana, è bene che la preparazione sia adeguata e in linea con quanto suggerito dal sito dedicato.
Una bicicletta adatta, magari con il portapacchi o elettrica, lo studio del percorso e dei punti di ristoro e una conoscenza quantomeno basilare del tipo di natura a cui si andrà incontro risulterà fondamentale per far si che l’esperienza sia godibile e non pericolosa.
Per un’anticipazione, si può visionare il cortometraggio “I predatori della ciclovia perduta: missione Calabria”, del regista Sergio Borroni- 15 minuti di narrazione che si trova facilmente su YouTube.