Prendiamo ad esempio la guerra in Ucraina. Dopo due anni di distruzione, è ormai evidente che questa guerra non solo poteva essere evitata, ma che era prevedibilmente persa in partenza. Eppure, il mondo occidentale, cieco e sordo alla realtà, si è allineato al racconto di Zelensky, un leader che ha condannato il suo popolo a un conflitto devastante senza alcuna prospettiva di vittoria. Fin dall’inizio, era chiaro che l’Ucraina non avrebbe mai potuto reggere l’urto di una superpotenza come la Russia. E allora perché spingerla a combattere? Perché fomentare il conflitto anziché cercare un compromesso? La risposta è semplice: la sinistra internazionale vive di illusioni, incapace di prendere decisioni strategiche a lungo termine.
Viviamo in un’epoca dove la retorica vuota ha preso il sopravvento sulla realtà. La sinistra, sempre pronta a dispensare slogan e buonismo, ha dimostrato ancora una volta la sua totale incapacità di offrire soluzioni concrete ai problemi globali. In contrasto, è solo la destra a portare avanti una visione chiara, pragmatica e, soprattutto, efficace.
E qui entra in gioco Donald Trump, il solo leader che abbia dimostrato di avere una strategia chiara per la pace. Lo si voglia o meno, la sua amministrazione ha garantito stabilità, evitando nuove guerre e mantenendo un equilibrio globale che oggi ci sembra irraggiungibile. Con Trump al potere, questa guerra sarebbe stata evitata o già conclusa. Lui lo ha detto chiaramente: basterebbero 24 ore per porre fine a questo massacro. E non è un’iperbole, ma la realtà dei fatti. Quando c’è una leadership forte, si negozia. Quando c’è una leadership debole, si combatte senza una strategia vincente.
In tutto questo, noi europei ci siamo accodati senza battere ciglio, come al solito. Nessuna analisi, nessun dubbio, solo obbedienza cieca alle direttive imposte da Washington e Bruxelles. E chiunque osi mettere in discussione questa narrazione viene tacciato di essere filo-russo, come se il solo voler discutere le alternative fosse un crimine. L’Europa, un tempo culla della politica e della diplomazia, oggi è ridotta a un’eco senza spina dorsale.
E mentre il mondo è sull’orlo del baratro, ci ritroviamo immersi in scene da Medioevo, come quelle che vediamo nei pressi dell’ospedale dove è ricoverato il Papa. La gente si aggrappa alle preghiere, come se potessero sostituire la ragione e il progresso.

Tutti si stracciano le vesti per la sua salute, e per settimane verremo bombardati da aggiornamenti costanti. Ma perché il Papa non si fa ricoverare in un ospedale come tutti gli altri cittadini? Perché si continua a perpetuare questa distanza tra la Chiesa e la realtà della gente comune?
Viviamo in una società che si aggrappa alle illusioni, che siano quelle di una guerra inutile o quelle di un potere religioso che si ostina a vivere fuori dal tempo. È ora di cambiare prospettiva. È ora di tornare alla realtà. E solo la destra ha dimostrato di saperlo fare.



