
In una società inclusiva questa non sarebbe stata una “notizia” ma la normalità e solo questo appunto la dice lunga su come l’uomo moderno e contemporaneo non viva in ambienti davvero inclusivi come le pubblicità e le istituzioni gridano dai pulpiti. Fa notizia, in un mondo che tutt’oggi vive di disuguaglianze e tabù, l’azienda canadese Venus Envy che si sta mobilitando in favore dell’iniziativa Adaptations for Accessible Sex Practices Project.
Sesso, il tabù e il pregiudizio
Il sesso non è impulso, fisicità, desiderio solo di chi può permettersi di farlo senza grossi problemi. Il sesso, di cui si parla ancora con difficoltà in occasioni pubbliche trattandolo ancora come uno di quegli argomenti capaci di generare imbarazzo, è di tutti e per tutti i gusti: sulla scia di questo pensiero così la Venus Envy ha deciso di dar vita ad un progetto che prevede la realizzazione di sex toys davvero per tutti, anche per coloro che presentano delle disabilità fisiche.
Sesso inclusivo, inclusivi sex toys
Tra i tabù che la società si deve proporre di abbattere e in tempi celeri vi è quello secondo il quale le persone disabili non conoscono istinti e impulsi sessuali: “Il sentimento comune è che non facciano sesso e soprattutto non ci pensino, ma non è affatto così. Per questo, il progetto non punta solo ad affermare quella che a noi sembra un’ovvietà, ma a migliorare la loro vita sessuale al massimo di quanto ci sia possibile farlo“, dichiara la terapista Rachele Manett a Vanity Fair. Così ha avuto inizio la sperimentazione di sex toys che non sia esclusivamente pensati sulla penetrazione e che soprattutto possano essere usati anche da chi presenta disabilità che possono talvolta impedirne l’utilizzo stesso.