
É la solita storia, lui dice che è colpa mia: sono stato poco affettuoso, a volte aggressivo, secondo lui non l’ho mai valorizzato abbastanza, per dirla in breve. Sappiamo che quando già si inizia a parlare di colpe e non tutto fila liscio, è perché sotto la cenere covano le braci che non fanno presagire nulla di buono.
In altri ambiti ho detto che non esiste una scuola per genitori, pedestremente ho ricalcato i tratti dell’educazione che avevo ricevuto, che secondo lui erano superati.
Abbiamo provato anche la strada della conciliazione con l’appoggio di consultori familiari ma nel nostro caso non abbiamo avuto risultati concreti: si procrastinavano solamente i tempi. Angela era buona mediatrice, cercava di metterci d’accordo, era in mezzo.
Pur dandomi ragione su cosa chiedevo a mio figlio, dall’altra parte mi rimproverava i metodi. Perché se vogliamo, lo vorrei dire, c’era un nesso tra loro due: il mio modo di fare con Cristiano, era il minimo comune denominatore anche di quello che mi rimproverava Angela.
A breve online il completamento, ci sto lavorando!