
C’è poco da dire, sono arrivato in Guatemala per forzare il mio rapporto con Angela. É stato un gesto – non so come lo possiate intendere – se di coraggio o da incosciente.
Recuperati i soldi per il viaggio, concordato telefonicamente con Angela il mio arrivo – mi era costato una cifra a quei tempi! – sono atterrato nella capitale pieno di speranze. Rendiamoci conto, avevo vent’anni, era una favola! I “tutori” di Angela ai quali i parenti l’avevano affidata, ci hanno lasciati liberi ritirandomi però il passaporto per limitare i miei spostamenti.
Ho preso alloggio in un bellissimo hotel coloniale – poteva ricordare le Mille e una Notte, molto folkloristico – dove finalmente sono riuscito a dormire con Angela e consumare il nostro rapporto. Non ricordo se quella volta andò a buon fine, tanta era la mia emozione, la mia voglia e anche la mia stanchezza emotiva.
Che fare durante il giorno? Avevo poco tempo a disposizione, dovevo trovare una soluzione. Cercavo di trovare il modo di sposarla anche se minorenni. Qualcuno ci parlò del Messico, per questo la nostra tappa successiva sarebbe stata Città del Messico.

Questo è stato possibile perché la moglie del console italiano dove Angela era ospitata, non vedendo bene la figura di Angela nella casa per via delle attenzioni del marito, in modo clandestino ci ha restituito i passaporti rendendo possibile la nostra fuga. Come ho già detto da qualche parte, sembrava un film!
Lasciando tutto, prendemmo solo il minimo indispensabile, bagaglio a mano. Prendemmo un volo per Città del Messico, l’idea – pensate un po’ – era di andare, sposare e tornare. Non è andata per niente così, siamo poi rimasti bloccati praticamente un mese a Città del Messico.
Una volta lasciato il Messico abbiamo fatto uno scalo tecnico in Guatemala solo per raccogliere le nostre cose, destinazione: Colombia!
Perché il matrimonio?
Passione a parte, che c’era forte, per me il matrimonio era importante perché ritenevo potesse essere il presupposto per creare qualcosa di importante, concentrarmi su famiglia e lavoro.
Allo stesso modo, a quei tempi, se volevi vivere con la tua donna dovevi legittimare il tuo rapporto, non era consentito fare i week end o le vacanze insieme come oggi.