
La storia che alle Olimpiadi di Tokyo i letti degli atleti sono stati volutamente realizzati in cartone per impedire loro di darsi al sesso sfrenato nel corso dei Giochi è sicuramente una notizia avvincente e accattivante, di quelle che fanno parlare facilmente di sé, peccato però che non sia affatto vera.
Il giallo dei letti in cartone anti-sesso alle Olimpiadi di Tokyo
Gli oltre 160mila preservativi distribuiti ad inizio competizione e la sostenibilità della scelta sono la prova che Tokyo non ha alcun problema con l’intimità degli sportivi che, tra una competizione e l’altra, nel proprio letto, sono del tutto liberi di fare ciò che vogliono.
Tutto ha avuto inizio dopo la pubblicazione su Twitter di una fotografia da parte di un atleta americano, Paul Chelimo. Probabilmente non l’unico ma sicuramente il primo a voler condividere la scoperta, il fondista americano ha voluto fotografare i particolari letti in cartone trovati negli impianti di Tokyo per le Olimpiadi. Non riuscendo all’apparenza a rispondersi al dubbio sul perché di realizzare letti in cartone, è stato lui ad avanzare l’ipotesi che qualcuno volesse in maniera subdola limitare le loro attività sessuali messe alla prova dalla fragilità delle strutture. E invece no.
Sostenibilità e leggerezza: Tokyo è dalla parte del sesso ma soprattutto dell’ambiente
Dietro la realizzazione dei letti del tutto in cartone voluti per ospitare gli atleti c’è un solo scopo perseguito: rendere la struttura il più possibile ecosostenibile. Resistenti e capaci di sopportare ben 200 kg (figuriamoci un rapporto sessuale), i letti in cartone voluti d Tokyo per le Olimpiadi oltre ad essere estremamente leggeri (il che ha reso molto meno impattante il loro trasporto in termini di emissioni) sono anche riciclabili al 100% così come le fibre dei materassi in polietilene. Insomma, Tokyo non ha nessun problema con il sesso ma solo un grandissimo amore e rispetto per l’ambiente.